Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera.Il peccato vi attira verso le cose terrene ma iosono venuta per guidarvi verso la santità e verso le cose di Dio ma voi lottate e sprecate levostre energie nella lotta tra il bene e il male che sono dentro di voi. Perciò figlioli,pregate, pregate, pregate affinché la preghiera diventi gioia per voi e la vostra vitadiventerà un semplice cammino verso Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Messaggio del 2 febbraio 2013 (Mirjana)
Cari figli, l'amore mi conduce a voi, l'amore che desidero insegnare anche a voi: il veroamore. L'amore che mio Figlio vi ha mostrato quando è morto sulla croce per amore versodi voi. L'amore che è sempre pronto a perdonare e a chiedere perdono. Quanto è grande ilvostro amore? Il mio Cuore materno è triste mentre nei vostri cuori cerca l'amore. Nonsiete disposti a sottomettere per amore la vostra volontà alla volontà di Dio. Non poteteaiutarmi a far sì che coloro che non hanno conosciuto l'amore di Dio lo conoscano, perchévoi non avete il vero amore. Consacratemi i vostri cuori ed io vi guiderò. Vi insegnerò aperdonare, ad amare il nemico ed a vivere secondo mio Figlio. Non temete per voi stessi.Mio Figlio non dimentica nelle difficoltà coloro che amano. Sarò accanto a voi. Pregherò ilPadre Celeste perché la luce dell'eterna verità e dell'amore vi illumini. Pregate per i vostripastori perché, attraverso il vostro digiuno e la vostra preghiera, possano guidarvinell'amore. Vi ringrazio.
PROGRAMMA DI MEDJUGORIE
DAL 27 APRILE
AL 3 MAGGIO 2013
Sabato 27 aprile : Gallarate - MEDJUGORIE
Partenza con Pullman alle ore 18.30, incontro davanti
alla ragioneria.
Domenica Pomeriggio 28
aprile : alla Croce blu
Lunedi 29 aprile : monte delle apparizioni Podbdo
Martedi 30 aprile : Salita al Krizevac, il monte della grande croce
Mercoledì 1 e giovedì 2 maggio : a Medjugorie,
possibilità di stare con veggente per apparizione o preghiere
Venerdì 3 maggio : MEDJUGORIE -
Gallarate
Sveglia presto, prima colazione
in pensione, partenza per il rientro ore
5.30,
sosta x
pranzo.
Il programma
può subire cambiamenti in base al tempo.
Il costo è di euro 350, al momento
dell’iscrizione acconto euro 100.
La quota
comprende pullman, pensione completa a Medjugorie .
Contattare
: Sara 3388276048 o Patrizia 3483852477
Roma 05-03-2010
La fede adulta che innesta in Cristo –
L’emorroissa
Il passo dell'emorroissa (= donna che
aveva perdite di sangue) si trova nei sinottici, ossia nei Vangeli di Matteo,
Marco e Luca.
La mia spiegazione segue la
presentazione di Marco (5, 25-34) perché, come tu sai, molti significati ci
vengono dati anche da come l'evangelista presenta il testo e da dove lo pone
nel Vangelo che porta il suo nome.
Marco è il Vangelo più breve ed il più
antico, presenta la catechesi delle prime comunità fatta raccontando ciò che
insegnava Pietro di cui Marco era un discepolo. Ricordi il ragazzino che fuggì
via nudo perché lasciò ai soldati il lenzuolo con cui si copriva quando, nella
notte, seguiva gli apostoli nel giardino degli ulivi? Ebbene, si pensa quello
fosse Marco (Mc 14, 51-52) poiché è lui il solo a raccontare questo
particolare..
Marco introduce gradualmente
all'incontro con Gesù e dopo che nel capitolo 3 ha chiamato gli Apostoli,
nel capitolo 4 vediamo come inizia ad istruirli raccontando loro le parabole.
La prima è quella del seme che, cadendo su terreno arido o fertile produce
tanto quanto il nutrimento del terreno gli offre. E' interessante notare che,
dopo questa parabola, gli episodi che seguono sembrano rappresentare un tipo di
terreno o un altro. Si procede così fino al capitolo 12, quando la vedova con
le due monetine rimastele dà molto di più di chi offre grandi tesori, lei è
tutto e solo terreno buono che anticipa il dare tutto di Gesù.
A quale tipo di terreno potrebbe,
dunque, appartenere questa donna? Continuiamo la lettura e scopriamo che Marco
ci presenta anche un cammino di iniziazione cristiana in cui, con gli esempi
della vita di Gesù, spiega il significato dei sacramenti e di quanto stava
diventando prassi di vita cristiana nelle prime comunità.
Il capitolo quinto di Marco ci
presenta, inizialmente, l'indemoniato di Gerasa. L'immagine è spaventosa,
c'è la solitudine del cimitero, le ferite inflitte a se stesso dall'uomo che una
volta liberato si rivolge a Gesù come un terreno buono e non più come strada
che rigetta il seme della Parola. Gesù riattraversa il lago ed ecco, all'altra
sponda, venirgli incontro Giairo che intercede per la figlioletta morente. Luca
(8,42) ci dice la ragazzina aveva 12 anni. A questo punto giunge una
giovane donna, o una donna adulta, secondo i parametri del tempo, poiché deve
aver avuto 24 anni visto che da 12 anni soffriva a causa di un flusso di
sangue. Questi dettagli non sono casuali ma vengono riferiti per leggervi il
significato che l'evangelista intendeva trasmettere. Se la prima fanciulla
aveva 12 anni, questa donna ne doveva aveva esattamente il doppio ed ora, per
lei, cominciava la terza seria di 12 anni! A dodici anni, nel momento dello sviluppo,
una bambina sta per morire ed a 24 anni, dopo 12 anni di "perdita di
vita" una donna viene guarita! Si noti che il perdere sangue, per il
popolo ebraico, era una vera perdita di vita, motivo per cui alla donna,
durante il ciclo mestruale, non è consentito avvicinarsi alle cose sacre. Se
questa donna soffriva da dodici anni significa che non le era ancora stato
possibile l'essere tra gli adulti per nutrirsi della Parola, nella
Sinagoga e che, anzi, doveva evitare il contatto con gli altri nei luoghi pubblici
perché considerata impura, ovvero malata ed incapace di generare.
Le due guarigioni possono essere
accadute in questa sequenza ma ciò che a noi il Vangelo dice è anche che qui
sono presentati due possibili modi di incontro con Gesù. Il primo è quello
mediato dai genitori, come nel caso del battesimo dei bambini, ed il secondo
quello cercato da sé stessi, come nel caso della donna adulta. Se nel
primo caso è il genitore che fa la professione di fede, nel secondo è la donna
che decide di rischiare tutto a causa della sua fede. Se avesse dichiarato
la sua infermità in mezzo ad una folla avrebbe potuto essere considerata fonte
di contagio, perché, appunto, ritenuta malata, ovvero, impura. Sta di fatto che
la folla, invece, non la scacciò come una peccatrice ma raccolse la benedizione
che Gesù le riservò "Figlia, la tua fede ti ha salvato,
va' in pace". E che pace, che giubilo deve aver provato! Se queste cose
sono giunte a noi forse questa donna divenne parte della prima comunità e deve
aver ripetutamente raccontato quanto Gesù aveva fatto per lei. Chissà, davvero,
quanti membri di quella prima comunità raccontavano cosa aveva operato
nella loro vita l'incontro con Gesù!
In questo dono di "pace" c'è
quello della comunione, nella pace c'è il sacramento dell'amore, l'eucaristia,
il segno della comunione nella fede. Ecco, il senso di quelle parole "la
tua fede ti ha salvato!" Questa donna era, dunque, salva poiché aveva
rischiato tutto, anche la sua stessa vita, a causa della sua fede in Gesù. La
forza che Gesù sentì uscire era lo Spirito Santo che per la fede di quella
donna si era riversato nel suo cuore, rendendola umile, dandole il
coraggio di rischiare la sua vita se qualcuno l'avesse scoperta prima che Gesù
la assolvesse, ovvero la curasse. Nel momento in cui la gente divenne
consapevole del problema della donna questa era già sana, quindi non c'era più
motivo di condannarla.
Marco, a questo punto, procede con la
storia di Giairo e ci racconta di come Gesù, entrato nella casa di questi, volle
vederne la figlia, di cui già si piangeva la morte, solo con i genitori
della fanciulla ed ai suoi tre più intimi amici: Pietro, Giacomo e
Giovanni . "Non è morta ma dorme" spiega, e si arrabbia con chi
piange, quasi come fece con i venditori del tempio che facevano fracasso
là dove bisognava pregare. Poi prende la mano della fanciulla e questa si
alza. Anche qui accadde un passaggio di vita tra Gesù e la ragazzina, così come
aveva sperimentato la donna adulta per la sua iniziativa di toccare il lembo
della veste di Gesù. "Datele da mangiare", aggiunge ora Gesù ed i
genitori certamente lo fecero. Questo corrisponde al dono della
"pace" dato lungo ala via alla donna adulta, in entrambi i casi si
tratta di una partecipazione eucaristica.
In questo chiasmo (forma letteraria in
cui c'è corrispondenza tra l'inizio e la fine della storia) ci accorgiamo che
nell'incontro dell'emorroissa c'è la chiave di tutto il racconto. Nel chiasmo,
infatti, è la parte centrale quella che è unica, il significato verso cui
converge il racconto, così come in un cerchio tutti i punti si incontrano nel
suo centro e così come, per analogia, un panino si qualifica per ciò che vi
mettiamo dentro (es. panino al prosciutto, al formaggio..., diremmo noi,
il pane non cambia ma il gusto sì!).
Alla fine di questo passo, in cui sono
intrecciate queste due storie, ci rendiamo conto che l'evangelista, con questi
episodi, intendeva illustrare i sacramenti dell'iniziazione cristiana, incontri
con Cristo mediati dai genitori, se i figli sono piccoli, ma cercati
consapevolmente in età adulta. L'avvicinarsi a Cristo dona lo Spirito Santo che
vivifica il corpo per opera della fede che, come una calamita, ha creato come un
flusso di reciprocità con lo Spirito di Gesù. Gesù stesso ha dichiarato, in
entrambi i casi, l'avvenuta guarigione ed inserimento vitale nella
comunità dove l'eucaristia è il cibo della crescita visibile nella pace.
Ecco, dunque, alcuni dei significati
racchiusi in questo passo che lo rendono catechesi per l'iniziazione cristiana,
indicazione di come solo la fede adulta possa innestarci consapevolmente in
Gesù, e renderci testimoni, trasformando le nostre rocciosità ed aridità
in buon terreno, pronto a germinare il seme della Parola che è Gesù stesso.
Suor Maria Carla Frison fdcc
Cara Sara,Oggi la notizia data da Papa Benedetto del suo ritirarsi dalla sede di Pietro ci ha tutti presi di sorpresa.Provo dolore, pur restando nella pace. Mi mancherà la sua umile mansuetudine, la mitezza della sua parola, chiara come una fiamma che arde nella notte, fresca come un torrente che sgorga dalla sorgente.Mi mancherà il sapore del miele che provavo nell'ascoltarlo, il suo andar oltre le offese per porgere sempre l'altra guancia. Il suo parlare ai giovani sempre della gioia!La Chiesa ha ora un grande bisogno di fede umile e sincera unita all'offerta di preghiera per la scelta di un altro Pietro.Leggendo una preghiera su Cana ho ripensato ai nostri Esercizi, te la trascrivo per farmi vicina a tutti in questo momento di orante trepidazione e di intenso amore per il Papa.Anch'io sono tra gli invitati a Cana o Gesù.Sono con te discepolo, fratello, sorella, amico.E mi seggo a questa mensa ove la presenza discreta delle donnee quella attenta di Maria, tua madre,dà tono di famiglia e di gioia.Seduto alla mensa ti guardocon occhi e con cuore innamorato;credo di amarti per primo e invece non faccioaltro che rispondere al tuo amore.Maria di Cana,donna previdente, sposa e madre,icona della mia coniugalità,verginale e sponsale insiemeaiutami a fare quello che lui mi dirà,perché la vita - la mia piccola vita -diventi vino nuovoper la gioia di chi vuol gustarel'ebbrezza del suo amore.Amen.Tutte le nostre decisioni spirituali siano quel mazzo di fiori che offriamo a Maria con l'umiltà di Papa Benedetto, perché le grazie che le la mamma di Gesù ha interceduto per noi durante gli Esercizi portino frutto per la Chiesa tutta.Con questi desideri nel cuore, saluto ciascuno ringraziandovi per la vostra accoglienza e assicurandovi la mia assidua preghiera.Con sincero affetto vi auguro una buona Quaresima, sor. Maria Carla
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