Madre Teresa, «la notte» accettata come un dono - 1^

A dieci anni dalla morte di Madre Teresa di Calcutta giungono in libreria alcune delle lettere che la religiosa, ora beata, scrisse in diversi momenti ai suoi direttori spirituali e che attestano quella lunga fase della sua vita in cui, com’è noto ormai da tempo, ella sperimentò la «notte della fede». Il libro, che si intitola «Mother Teresa: come be my light» e sarà pubblicato il prossimo 4 settembre nel mondo anglosassone, è stato curato da padre Brian Kolodiejchuk, postulatore nella causa di canonizzazione di Madre Teresa. Già in occasione della beatificazione della suora, nel 2003, padre Brian aveva parlato delle crisi mistiche della religiosa e pubblicato su un sito internet brani delle lettere. La decisione di riproporle ora nel libro ribadisce la volontà del postulatore di rendere il più trasparente possibile il processo di canonizzazione. La decisione, infatti, è stata commentata favorevolmente da più parti. Il cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, si è detto «molto contento della pubblicazione di questo libro». «Mi sembra – ha proseguito – di poter rilevare che anche nell’esperienza di santità più elevata, anche quando tocca i vertici di preghiera e di contemplazione di Madre Teresa, non si può prescindere dalla libertà finita e limitata dell’uomo». La beata albanese, ha spiegato, «è una di noi, che ha fatto tutte le sue fatiche come facciamo noi. Inoltre quando uno è nella prova, in questo caso la prova dell’aridità perché a Madre Teresa sembrava di non percepire più la presenza di Gesù, ha sempre come risorsa la forma più elementare di esercizio della volontà, che è la domanda quotidiana a Gesù di rivelare il suo volto». Un plauso anche dall’arcivescovo di Calcutta, Lucas Sirkar. «Nonostante avesse affrontato il lato oscuro della vita – ha dichiarato – rimase ben salda sulla strada verso la santità e fu quella la sua grandezza».

Cosa successe dopo che Madre Teresa disse il suo sì all'ispirazione divina che la chiamava a lasciare tutto per mettersi a servizio dei più poveri dei poveri? Il mondo ha conosciuto bene ciò che avvenne intorno a lei - l'arrivo delle prime compagne, l'approvazione ecclesiastica, il vertiginoso sviluppo delle sue attività caritative, - ma fino alla sua morte nessuno ha conosciuto ciò che avvenne dentro di lei. Lo rivelano i diari personali e le lettere al suo direttore spirituale, di cui è imminente la pubblicazione a cura della Postulazione della causa per la canonizzazione. Non credo che gli editori, prima di decidersi a darli alle stampe, abbiano dovuto superare la paura che tali scritti possano suscitare sconcerto o addirittura scandalizzare i lettori. Lungi da diminuire la statura di Madre Teresa, essi infatti la ingigantiscono, ponendola a fianco dei più grandi mistici del cristianesimo.
«Con l'inizio della sua nuova vita a servizio dei poveri - scrive il gesuita Joseph Neuner che le fu vicino -, una opprimente oscurità venne su di lei». Bastano alcuni brevi stralci per darci un'idea della densità delle tenebre in cui si venne a trovare: «C'è tanta contraddizione nella mia anima, un profondo anelito a Dio, così profondo da far male, una sofferenza continua - e con ciò il sentimento di non essere voluta da Dio, respinta, vuota, senza fede, senza amore, senza zelo… Il cielo non significa niente per me, mi appare un luogo vuoto». Non è difficile riconoscere subito in questa esperienza di Madre Teresa un caso classico di quello che gli studiosi di mistica, dietro san Giovanni della Croce, sono soliti chiamare la notte oscura dello spirito. Taulero fa una descrizione impressionante di questo stato: «Allora veniamo abbandonati in tal modo da non aver più nessuna conoscenza di Dio e cadiamo in tale angoscia da non sapere più se siamo mai stati sulla via giusta, né più sappiamo se Dio esiste o no, o se noi stessi siamo vivi o morti. Cosicché su di noi cade un dolore così strano che ci pare che tutto quanto il mondo nella sua estensione ci opprima. Non abbiamo più nessuna esperienza né conoscenza di Dio, ma anche tutto il resto ci appare ripugnante, sicché ci pare di essere prigionieri tra due mura».

Raniero Cantalamessa, 26 agosto 2007

L'INTIMITA' CON GESU' CROCIFISSO E MISERICORDIOSO - VIII^

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DALLA CONSACRAZIONE DEL CUORE LA MISSIONE DELL’AMORE

Aelredo, il cantore dell’amicizia spirituale, è convinto che «l’amicizia costituisca il “gradino più alto verso la perfezione” (2,15) cioè la tappa che permette di arrivare alle soglie dell’amore e della conoscenza di Dio (2,14) » (p. 52 & 120) poiché «l’amore e l’amicizia sono la gioia più grande della vita, sono il segno più evidente della presenza di Dio in questo mondo, sono la sostanza stessa del mondo che verrà.» (p. 30)

Questa la nostra missione attinta dal suo cuore, qui il segreto della nostra consacrazione che ci immette nel mondo come fiume luminoso dell’amicizia di Dio, misericordia che sgorga dal cuore di chi amiamo, perchè Egli per primo ci ha amati.

VIVA GESÙ NEI NOSTRI CUORI – SEMPRE CONFIDIAMO IN TE

DIALOGO D’INTIMITÀ

L’ ascolto del PADRE mi chiama all’’ AMORE

Padre nostro che sei nei cieli

Figlia/o mia/o, che sei nella terra il mio cielo

Sia santificato il tuo nome.

Conosco il tuo cuore e ti chiamo per nome.

Venga il tuo regno.

Per te desidero ogni gioia, la vera felicità.

Sia fatta la tua volontà,

Ti dono la mia luce e ti stringo al mio cuore,

Come in cielo così in terra.

Affinché il cielo dimori sulla terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano.

Ti dono il pane ed ogni altra cosa per sostenerti.

Rimetti a noi i nostri debiti,

Perdono i peccati che ti affliggono,

Come noi li perdoniamo ai nostri debitori.

Così come tu stessa/o perdoni a chi ti ha tradita/o.

E non ci indurre in tentazione,

Vigilo sui pericoli che incontri,

Ma liberaci dal male

Ti sostengo nella prova dell’attesa per introdurti,

risorta/o dalla morte, alla vittoria eterna dell’amore!

Amen

Resto sempre fedele a te e, con viva speranza,

sono in ascolto della tua libera risposta d’amore.

TUO PADRE

Tua sorella in Gesù, Maria Carla Frison FdCC, Roma 2003

TORINO 7 dicembre 2007

L'INTIMITA' CON GESU' CROCIFISSO E MISERICORDIOSO - VII^

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Gesù Crocifisso È Gesù misericordioso
“Soave in terra eccelso in cielo”
Siamo giunti alle riflessioni conclusive o, meglio, alla rivelazione a cui Leopoldo e Faustina ci hanno introdotti. Il Gesù di Leopoldo è elevato da terra per attirare tutti a sè, il Gesù di Faustina si presenta, invece, in cammino verso di noi mentre il nostro cuore anelante lo invoca GESÙ CONFIDO IN TE!
“Soave in terra eccelso in cielo” è l’espressione che riassume le due tensioni di soave cammino e di innalzamento sulla croce.
Le esperienze che abbiamo accolto parlano da sè, a noi ora rileggerle, guardare a Gesù e cogliere la dinamicità delle due esperienze che riconducono l’una all’altra.
In un tempo di maggior fede il Crocifisso agiva come un faro, abbiamo accennato in apertura, oggi invece abbiamo troppe antenne che ci disorientano ed allora Gesù non ci chiede di salire a Lui, forse ci perderemmo, così come è facile smarrirsi non solo nelle strade del mondo ma anche in quelle virtuali, nel mondo informatico, tanti sono i percorsi che facilmente disorientano ed ingannano i più semplici. Gesù trepida, vede i bimbi violati nel corpo e nell’anima e ci saluta con la mano benedicente. In Gesù misericordioso è Lui che viene a noi senza manto regale, con la massima semplicità, indicando l’altra mano un dono, una sorgente, il suo cuore da cui escono due raggi, l’acqua ed il sangue. Tutto è umano e tutto è divino, perchè c’è la luce!
Pregami come buon Pastore
Un’amica mi disse “Gesù ha gradito la preghiera che gli hai fatto come buon Pastore e desidera continui a pregarlo così.” Restai attonita, chi poteva sapere ciò che era accaduto in me, ma compresi, perchè a certe anime Dio concede di conoscere i sentimenti del suo cuore, soprattutto ciò che prova per coloro che ha loro affidato.
Il buon Pastore, il bel Pastore, ecco chi è Gesù misericordioso! I suoi passi cercano gli smarriti, i peccatori, il suo cuore illumina le loro tenebre. Ci raccoglie tra i rovi della nostra vita, le paure, le incertezza, e ci eleva ponendoci sulle sue spalle. Le catacombe di Roma sono ricche della sua presenza e nei tabernacoli delle Chiese è una figura ricorrente.
Nella nostra cappella ai piedi del Crocifisso, con accanto Maria e Giovanni, c’è il buon Pastore, è lui la porta all’ovile, Lui la mangiatoia, Lui il tabernacolo che custodisce i nostri segreti quelli che conosce solo il Re, come dice il libro di Tobia.
Un solo Spirito
Dice Santa Teresa d’Avila «Vengano anche lacrime quando Iddio ce ne favorisca; ma non si faccia nulla per procurarle. Anzi, meno ce ne cureremo, meglio innaffieremo la nostra arida terra, aiutandola più efficacemente a dar frutti con l’acqua che viene dal cielo, paragonata alla quale non ha proprio a che fare quella che troviamo noi a forza di scavare. Anzi, scaveremo, ci stancheremo, e spesso non troveremo, non dico una sorgente, ma neanche una pozza. Perciò sorelle, ritengo più utile che ci mettiamo innanzi a Dio, considerando da una parte la sua misericordia e grandezza, e dall’altra la nostra grande miseria. Egli sa quello che più ci conviene, ed Egli ci dia quello che vuole: acqua o siccità. Così cammineremo tranquille, e il demonio non avrà tanta possibilità di tenderci insidie.»
Che io possa bere ai raggi del tuo cuore
La saggezza di s. Teresa aiuta ad apprezzare il fiume di luce che sgorga dal cuore di Gesù misericordioso. È un dono suo, immeritato, una sorgente di grazia che crea un movimento, un avvicinarsi di Dio a noi, così come il Buon Pastore cammina per cercare chi si è perduto. I raggi del cuore indicano i sacramenti, il battesimo che ci purifica, l’Eucaristia che ci nutre e disseta. Ecco la sorgente, l’effluvio dello Spirito, la vittoria sulla morte, la promessa della vita eterna.
In questi raggi c’è la Chiesa che nasce dal cuore di Gesù, nel venerdì santo, nell’ORA della misericordia. La sorgente giunge a chi non la sa raggiungere, ecco Gesù misericordioso, il risorto che nelle sue membra riconduce tutti al Padre.

L'INTIMITA' CON GESU' CROCIFISSO E MISERICORDIOSO - VI^

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L’intimità con Gesù Crocifisso e Misericordioso

La misericordia è la missione di Gesù

La sorgente è il cuore di Gesù

Leopoldo si sentì incoraggiare dal Signore a sostare più a lungo, con maggiore intensità d’affetto sulla ferita del cuore e di diventare prigioniero d’amore.

«Ti piace, o Leopoldo, dopo d'avere fatto l'adorazione alle Sacre mie Piaghe delle mani e dei piedi, farle con più trasporto al mio Cuore?

Si, mio Dio! Il mio Cuore è il centro della mia devozione

«Le tue preghiere attireranno la benedizione non solo sopra di te, ma sopra tutto il mondo, perché sono tanto infuocate da bruciare i nostri cuori».

(Cioè di Maria SS.ma e del Suo Divin Figlio: detto di Maria Santissima).

Al Crocifisso si giunge con ladorazione, la semplicità, lobbedienza

Leopoldo, così come Faustina, ricevono dei messaggi che li rende profeti, o ambasciatori per Dio. A loro non è chiesto di fare cose eccessive ma di amare con la semplicità dei bambini che obbediscono: «Dirai al Sommo Pontefice che estenda la Divozione in tutte le famiglie del mondo, l'adorazione a Gesù Crocifisso: chi deve salvare il mondo è la Croce, il Crocifisso! »

Faustina riecheggia sia la Genesi che il Cantico dei Cantici

Dice che «per l’amore non ci sono né porte né guardie; nemmeno l’oculato Cherubino con la spada di fuoco riesce a trattenere l’amore. Esso si fa strada attraverso le foreste e le distese infuocate, sotto le tempeste, i fulmini e nelle tenebre e giunge alla sorgente dalla quale è uscito e là rimane per l’eternità. Tutto finisce, ma l’amore non finisce mai

Entrambi Leopoldo e Faustina, giunti al cuore, conoscono la misericordia a cui li ha iniziati l’umiltà.

Gesù, fammi bere ai raggi del tuo cuore, alla tua sorgente

«Io stesso non posso allontanarmi tanto è l' immenso amore che porto al mio adorato Crocifisso Gesù, e dove lo prendo io questo amore così smisurato? dal Costato trafitto del mio Gesù colla preghiera continua giorno e notte. »

La familiarità con Gesù conduce alla scuola dello spirito

«Non ti turbare se il demonio viene a disturbarti mentre tu preghi, venendo a suggerire villanie o altro: il tuo Gesù si distingue dalla perfetta dignità, dalla nobiltà nel dire: se rimprovera è tutta carità, se ti corregge è scuola di paradiso di bontà e di molta soave misericordia. »

La scuola è il cuore

«Gesù al figlio: "Poggia il tuo capo sopra il mio Cuore, ch'Io t'ammaestri: non ti curar d'altro che del tuo Gesù nel lavoro o quando ti ricrei però la tua ricreazione è nel tuo Crocifisso: ebbene vedi quanta intimità ti concedo, effetto della tua buona volontà e del tuo casto amore a Me dovuto e della preghiera continua, alimento dolcissimo, balsamo prezioso dell'anima assorta solo in Dio tuo Salvatore Gesù Crocifisso. E della preghiera stessa t'adorni sempre più la tua bianca veste, con fiorellini che più piacciono al tuo Signore!" »

Dal cuore di Gesù la salvezza di tutto il mondo

«Se hai avuto qualche momento che tu non eri tutto con Me, tuttavia l'amore così infocato e il desiderio della salvezza di tutto il mondo e la preghiera che tu per essa mi facesti, l' hanno meritato dal mio costato trafitto amore immenso e grazie abbondantissime. »

Leopoldo si pone tra i peccatori ed intercede il flusso della grazia

«Mio Dio, mio Signore, io non sono contento che Tu ami tanto solo me, ma voglio che Tu voglia bene a tutti i peccatori che sono in tutto il mondo; voglio che Tu li chiami alla retta via per mezzo del Tuo Vicario il Papa; chiamali, o Gesù, fa vedere la tua Croce, segnata dal tuo dolorosissimo sacrificio, cioè tinta del tuo Divin Sangue; e per mezzo della divozione delle cinque Piaghe, imprimi nella loro mente e nel loro cuore l'idea dell'amore che ci hai mostrato colla Tua dolorosa morte per la salvezza di tutti; fa vedere le Tue sacratissime mani e piedi traforati da chiodi e il costato, affinché l'uomo si ravveda e si salvi per i tuoi meriti, infiniti. »

La sete di Dio

«Voglio che tu Mi ami con tutte le tue forze, con tutto il tuo cuore, incessantemente: se i peccati si fanno in questo mondo, voglio anime, che, come Serafini in Cielo, mi seguano coll' orazione e altre virtù, affinché facciano riparazione.»

Ecco la misericordia somma

«Lascia, o mio Gesù, che con tutta l'effusione del cuore ti adori in riparazione di tanti miei peccati e per riparare pure tanti insulti che ti fa ... tutto il mondo. Gesù: "Ebbene, figlio, stringi il mio Cuore col tuo, che da questo mio Costato esce fede, speranza, carità e perdono." »

Gesù Crocifisso sorgente di misericordia

«Esorto le anime pie a non mancare di far questa pia devozione; in qualunque luogo possono farla: in chiesa, in casa; principalmente nella loro camera, prima d'andare a riposo, implorando la misericordia di Dio, affinché quelli che passano all'eternità in quella notte, principalmente i moribondi ostinati, che non vogliono riconciliarsi con Dio, bontà infinita, colle preghiere delle anime giuste vadano salvi per i meriti di Gesù Crocifisso.»

Ecco la via!

«Il mio Gesù Crocifisso mi fece intendere che un numero interminabile di anime sarà salvo per questa divozione, che cioè sarà giovevole perfino a quelle anime ostinate che non la fanno, poiché i meriti sovrabbondanti dei figli eletti di Dio, cioè degli adoratori di Gesù Crocifisso, per l'infinita misericordia del Signore, loro otterranno pentimento dei propri falli. »

Ecco i mezzi

«Soggiunse il buon Gesù che la SS. Comunione, la visita al SS. Sacramento e l'adorazione di Gesù Crocifisso sono le due vie più grandi per condurre le anime al Paradiso. »

La compagnia desiderata nel dolore

«Oggi, venerdì, stammi sempre più vicino, colla preghiera e mortificazione: perché, finite le tue preghiere,vorresti ritornare a riposarti?
No, figlio, fammi compagnia: oggi è dedicato alla memoria della mia Passione: quante belle cose si farà: tutto per il bene dell'umanità! »

I raggi della misericordia

«Umilmente prostriamoci ai piedi di Gesù Crocifisso e adoriamolo colla fede dei primi martiri! I Religiosi più che mai siano esemplari, amanti del ritiro e delle preghiere, e il Signore farà scendere come rugiada abbondantissima sopra al sacro ministero dato da Dio, in modo da innaffiare le anime dal cuore indurito nel male e condurle, colla grazia di Dio, a pentimento sincero e a percorrere la via cristiana.»

Lopera mia è la misericordia

«Il mio buon Gesù Crocifisso mi fece intendere: "Non aver paura di perdere il merito nel far risaltare l'opera mia, la mia misericordia colle mie creature che mi amano molto; anzi è opera buona confortarsi, rallegrarsi in me, tuo Crocifisso Gesù, e si faranno santi nel praticare sovente questa Santa Devozione preziosissima."»

La salvezza universale

«Colla preghiera tanto fervorosa a Gesù Crocifisso e la prima umiltà e carità dovuta a Dio Crocifisso, per la Tua misericordia, o mio Signore, fa che un giorno tutti arriviamo là dove sei Tu a godere la pace dei giusti per la Tua Croce e misericordia infinita. »

Maria promette la regalità frutto di misericordia

«Io voglio essere amata da te e molto: alzati e va subito a segnarlo: tu mi copri col manto della preghiera e Io ti copro col manto mio regale di grazie e di misericordia

Faustina è profetizzata, si chiede di accogliere il messaggio

«Verrà presto il giorno in cui la voce di misericordia di Gesù Crocifisso nostro Dio, si farà sentire più da vicino e non facciamo noi i sordi alle divine chiamate!
Umilmente prostriamoci ai piedi di Gesù Crocifisso e adoriamolo colla fede dei primi martiri! »

CITAZIONI DI S. FAUSTINA

Che cosa unisce la devozione di Fra Leopoldo con quella di Gesù misericordioso?

Che cosa le differenzia?

Quale significato donano alla tua consacrazione secolare?

Che cosa accomuna i Santi?

Quale il ruolo della loro presenza nella nostra vita?

Scrivi il tuo magnificat a Maria Immacolata.


PREGHIERA A MARIA IMMACOLATA


IMMACOLATA TRASPARENZA DI DIO


ATTESA BIBLICA

Dolce sposa, è il giorno delle tue nozze, ti cerchi nel volto e vedi l’amore.

Immacolata è il nome che dal cuore di Dio ricevesti prima ancora di vedere la terra.

Ti chiamasti Eva, poi Sara, Rebecca e Rachele, Noemi e Rut, Ester, Giuditta e Deborah,

Anna ed Elisabetta… mi sussurri che fosti pure in Tamar.

ATTESA DEI GENTILI

Donna che vivi in ogni donna, chiamata dal cielo,

Immacolata tu sei sposa e madre, regina ed ancella, sorella ed amica.

Attesa nei secoli, ti videro nel cielo i profeti che mai ti incontrarono,

tua fu per questo l’ara del cielo, là dove il bimbo della vergine fu cercato.

ANNUNCIAZIONE, INCARNAZIONE

Delizia degli occhi e fulgore di luce vincono in te ogni tenebra,

dal cuore nasce la vita e dal tuo sprigiona l’aurora.

Immacolata, bocciolo intatto, profumo intenso e soffuso, tu il mondo racchiudi,

goccia di rugiada che abbraccia ogni cosa nella sua pura fragilità.

VISITAZIONE, MISSIONE

Tutto trasformi per la tua bellezza, viva misericordia, casa di Dio,

Vangelo che corre per ricomporre l’amore.

Immacolata sei torrente in piena, corsa della speranza, traguardo di vittoria,

notte stellata per guidare nella fede ed accendere luci lontane.

I SEGNI DEL REGNO, VOCAZIONE

Sei la parabola del Regno pronunciata nel silenzio, collana di perle pregiate,

racchiudi e compi ogni promessa, tu pane azzimo eredità per il mondo.

Immacolata nata nella notte sei il graffito di Dio che esulta nei treni della storia,

per far gioire la terra, fecondi aride e giovani zolle che guidi alla libertà.

APOCALISSE, SAMARITANA

Battito d’amore in ogni orizzonte sei l’attesa dei tempi.

Immacolata tu che con ali d’aquila fuggisti nel deserto dona a noi la tua sete

per incontrare Gesù al pozzo di Sicàr

e riconoscere in lui la segreta verità del cuore.

LA CANANEA, TALITA KUM

Donna straniera ed esule che ti affidi alle briciole,

intercedi lo Spirito buono per chi conosce pensieri oscuri.

Immacolata, semplice bimba che gioca e cinguetta,

corri e gioisci perché sei risorta.

L’EMORROISSA, NOZZE

Tutta bella diventi, giovane ferita d’amore che risvegli il cuore di Dio,

nel segreto esaudito di un’umanità che da sempre ti attende.

Immacolata, come il cielo sovrasta la terra e l’avvolge con la novità dei colori,

così tu ci accogli come la terra il seme.

INTIMITÀ, LA VITA ETERNA

Guardaci ed in noi rifulgi e giubila.

Immacolata, sogno di Dio, e specchio del suo sorriso,

accogli i nostri palpiti, e cullaci sul tuo cuore,

nella nostra terra germogli il dono che nasce dalla tua fedeltà.

DISCEPOLATO, TRASFIGURAZIONE

Betlemme del nostro spirito noi riposiamo in te,

ebbrezza delle coppe alle nozze di Cana, intercedi per noi l’esultanza dei santi.

Nel Tabor delle estasi, nel Calvario del martirio, nel fuoco della missione, tu sei la nostra Pasqua,

mistero di luce, immacolata trasparenza di Dio.

Sr. Maria Carla Frison - Roma 08-12-2002